È stata effettuata una prima analisi sul contesto con la localizzazione del lotto a scala urbana, fino ad arrivare attraverso ulteriori passaggi di scala, ad individuare quali sono gli elementi a livello di quartiere da tenere in considerazione.
L’area di via Cenni si trova nella zona ovest di Milano in un settore semi-periferico privo di insediamenti produttivi rilevanti cresciuto tra gli anni Sessanta e Settanta per dare risposta essenzialmente ai bisogni residenziali connessi all’espansione esterna della città.
L’area di progetto si trova ai margini di un settore densamente costruito e abitato, costituito da differenti contesti urbani: tessuto urbano tradizionale, edilizia aperta e grandi complessi urbani monofunzionali. L’area di progetto è circondata da insediamenti con forti connotazioni funzionali alcuni dei quali, per estensione e destinazione d’uso, rappresentano veri e propri recinti: il deposito dell’ATM, i campi sportivi dell’Unione Sportiva La Triestina, la Caserma Santa Barbara, l’ex Campo di Marte e, in un certo senso, anche il quartiere di edilizia popolare Fleming. Gli elementi che in questo senso sono più vincolanti per lo sviluppo dell’area sono: la Caserma Santa Barbara e l’ex campo di marte, il cui futuro è tuttora incerto.
L’area è costeggiata da via Novara, importante asse radiale che avvicinandosi alla periferia
progressivamente cambia di carattere: da strada urbana diventa un collegamento a
scorrimento veloce verso le autostrade. Nel tratto interessato dall’intervento, la via
Novara presenta già un carattere suburbano, anche se necessariamente promiscuo
in quanto serve anche da distribuzione dei flussi interni al quartiere.
L’area ha una buona accessibilità veicolare con mezzi pubblici e privati: la frequenza dei
collegamenti garantiti dai mezzi pubblici è soddisfacente.
Le aree verdi di vicinato presenti nella zona sono esigue o poco fruibili mentre sono
vicini e facilmente raggiungibili alcuni dei grandi parchi urbani: Parco delle Cave, Parco
di Trenno e Boscoincittà.
Da questa analisi emerge che:
L’intera zona è però apparentemente priva di un vero e proprio centro di riferimento per la vita quotidiana e sociale degli abitanti.
Il contesto generale dell’area appare bisognoso non tanto di interventi di riqualificazione
fisica quanto di attivazione di reti sociali e spazi di aggregazione.
Ed è in questo senso che il concorso va a proporsi come elemento di sviluppo sociale sostenibile.
Dal masterplan di progetto si vede come l’inserimento degli edifici all’interno del lotto sia dettato da assi generatori che tengono conto delle giaciture delle preesistenze.
La disposizione degli edifici vede i blocchi residenziali più alti rispettivamente 7 piani , come elemento schermante rispetto al deposito ATM, i blocchi più bassi (4 piani) verso la caserma santa barbara. La volontà di ricreare la tipologia della corte, ha permesso di ottenere un grande spazio centrale impiegato a verde. È stata forte la volontà di creare un parco urbano, sfruttando tutti i benefici legati alla coltura del verde . Nella parte più ad est, lo spazio verde va ad integrarsi con la parte ludica, aree attrezzate per il gioco bimbi, un campetto da basket, e uno skaterpark. La parte più ovest del lotto prevede la collocazione dei servi urbani quali foyer e centro fisioterapico.
La parte a verde che costeggia la pista ciclabile, è adibita a orti urbani, un anticipo dei preesistenti.
La scelta del verde è ricaduto su specie che fanno parte del programma di riforestazione del territorio milanese, specie caducifogli nel rispetto dei principi della sostenibilità, sfruttando al massimo l’apporto di luce durante il periodo invernale e schermando dall’eccessivo irraggiamento estivo
Il parcheggio sotterraneo prevede 160 posti pertinenziali, con annessi vani tecnici e cantine.
La presenza di parcheggi a raso è prevista in prossimità dei servizi urbani come richiesto dal bando.
L’accessibilità ciclo-pedonale al lotto è garantita dai numerosi passaggi coperti (giardini pensili) a livello 0 che permettono l’accesso dalla pista ciclabile e da via Gabetti.
Si tratta della tipologia in linea con il vano scala che serve rispettivamente 2 o 3 appartamenti a seconda del piano.
Il taglio delle residenze si attiene alle richieste del bando proponendo quindi appartamenti da 50, 75, 100. La composizione di questi segue una maglia modulare, creando svariate composizioni di pianta. Agli appartamenti si alternano spazi comuni, terrazze comuni per favorire le relazioni sociali e creare spazi di condivisione. Le terrazze creano un filtro tra la funzione collettiva e il privato.
Sono inoltre qui proposte le varie tipologie di alloggi nelle varie possibilità come richieste dal bando, proponendo dunque una varietà di soluzioni in grado di soddisfare le diverse esigenze abitative.
È varia anche la proposte delle logge-balcone all’interno delle unità abitative che determina la cifra stilistica in prospetto.
Come è possibile vedere le logge animano le facciate degli edifici, creando una sorta di rottura dell’angolo e andando a creare una visione prospettica a 360 gradi.
La struttura portante dell’intero complesso è realizzata con maglia modulare di travi e pilastri in acciaio,all’interno della quale si inseriscono ivani scale e blocchi ascensore in cls armato.
L’apparato murario è stato realizzato con la tecnologia a secco knauff attraverso l’impiego di Sistemi che soddisfano i requisiti più elevati di protezione antincendio, isolamento acustico e termico. Elementi strutturali coordinati ai sistemi consentono di utilizzare le cavità in modo intelligente per impianti elettrici e installazioni di impianti sanitari o aperture di revisione.
Il pacchetto tipo di tamponamento esterno prevede ottime prestazioni dal punto di vista sia termico che acustico ed anche la scelta della tipologia di serramento è ricaduta su serramenti con alte prestazioni termiche.
Le tecnologie utilizzate oltre al riscaldamento a pavimento, sono state quella dell’impiego di pannelli di solare termico, e pannelli fotovoltaici. Sono presenti inoltre sistemi di ventilazione meccanica controllata che trovano spazio nelle controsoffittature lungo i corridoi di distribuzione interna dei singoli appartamenti.
Ma per sostenibilità non si intende soltanto la dimensione legata alle tecnologie costruttive. Entrano in gioco il rispetto del contesto, l’utilizzo di tecnologie esistenti e facilmente reperibili, il corretto inserimento nel luogo nel rispetto della tradizione italiana, la razionalizzazione degli spazi ad uso collettivo, la non banalizzazione del linguaggio architettonico.
Ha avuto grande rilievo nell’atto progettuale la dimensione paesaggistica.
Il tema del paesaggio sociale è stato oggetto d’esame ritenuto elemento fondante per una pratica di progettazione attuale e che rispettasse i principi dell’eco-sostenibilità.
L’umanizzazione del paesaggio urbano attraverso la “…trasformazione come processo protratto nel tempo…” è un contributo culturale indispensabile al fine di una ricerca architettonica che innesca un mutazione eco-sostenibile dell’architettura.
E la questione è il paesaggio come spazio simbolico della comunità insediata.
ED allora entrano in gioco elementi che caratterizzano il progetto, raggruppati in questa tavola: i giardini pensili e la grande corte.
I primi che nascono dalla volontà di creare relazioni, relazioni che vanno al di là del semplice rapporto tra edifici, ma che mettono in risalto un ‘architettura del sociale tesa a rendere l’esperienza umana all’interno una mixitè di rapporti.
La corte simbolo di aggregazione della comunità
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Founder
Dario Cipelletti
Press
architect@dariocipelletti.it